Quando si scrive di maternità e dei suoi disagi, si entra in un groviglio che sembra impossibile da sciogliere e da raccontare, tanto è intricato anche nella nostra testa e nel nostro cuore. Sono felice ogni volta che trovo un’altra donna che non ha paura di dire la verità su questo tema quasi tabù, anche quando è scomoda. Grazie per questo primo pezzo. 🤍
È strano perché anch'io ho perso mio padre - improvvisamente - 8 mesi fa, e da quando ho cominciato a razionalizzare che se ne sarebbe andato ha iniziato a fare capolino in me più di frequente rispetto a prima l'idea di avere un bambino. È la prima volta che vedo questo pensiero condiviso.
Ho quasi 30 anni, ho sempre ignorato le pressioni ma ultimamente cominciano a farsi più forti. Leggo sempre più spesso concetti legati a questo che hai condiviso "la maternità ha generato un’altra me che io non avevo previsto. Nessuno ti dice che c’è quel rischio, quando diventi madre: scomporti completamente e poi rinascere in qualcosa che non eri e che non conosci" e mi spaventano moltissimo.
Tu sei riuscita ad amare la persona che sei diventata una volta diventata madre?
Ciao Teresa, innanzitutto ti abbraccio forte per la perdita che hai affrontato. Non passerà, ma la vita continuerà a scorrere e ci farai l'abitudine. Sembra impossibile, mio padre è morto da diciassette anni.
Sul fatto di amare la persona che sono diventata, è davvero difficile risponderti qui. Non voglio dirti che una figlia o un figlio ti rendono una persona migliore. Io credo che sarei evoluta comunque, con l'età, ma di certo con loro sono stata capace di dare il meglio di me stessa, in nessuna relazione, né coi miei genitori, né con mio marito, né con le mie più care amiche so di essermi impegnata come essere umano quanto con loro. Certo, loro avranno qualcosa da rimproverarmi? Sicuramente, succede sempre. È questo senso di devastazione perpetuo, dovuto al sentirmi sempre in bilico (avrò fatto abbastanza?), che è difficile da sopportare. Non le notti insonni, non le fatiche, che sono state davvero tante, ma questa incertezza eterna, la responsabilità della vita di un altro essere umano nelle tue mani. L'idea che una tua scelta possa decidere tutto.
E poi, poi c'è il resto. La me che volevo essere a prescindere dalla maternità - i sogni, la carriera, l'indipendenza - e la realtà. Con questo non ho ancora fatto i conti, mi rimprovera mio marito, mi rimprovera la mia psicologa, mi rimproverano le mie amiche. Devo essere felice di ciò che ho. Ma io sento di aver tradito la me ragazza. Forse avrei voluto che qualcuno mi preparasse prima. Abbiamo figli da sempre: la vera rivoluzione è scegliere come.
Posso dire che se mi avessero detto veramente cosa significava diventare madre non ci avrei nemmeno provato? Il bimbo ha quasi 8 mesi e ho la testa piena di cose e non riesco mai a fare una pausa. Non so dove sono finita e non so come trovarmi di nuovo. Però se ne parlo con qualcuno mi dicono che esagero oppure non rispondono.
È davvero triste che ti dicano che esageri: è tutto comune, già vissuto, e trovo incredibile che se ne faccia ancora un mistero. Non ti voglio dire che passerà, perché potrebbe non essere ciò che vuoi sentire. Però è vero, che passerà. Evolverà, il tuo bambino o la tua bambina crescerà e tu con lui/lei. Ma è necessario che respiri, che trovi un tuo modo di stare in questo momento, che finirà per lasciare il posto ad altri. Per alcuni versi più semplici, per altri più complessi e affascinanti. L'unico consiglio che posso darti è di cercare qualcuno che sia nella tua situazione. Tutte le neo-mamme lo sono, a volte si tratta soltanto di aprire un piccolo varco in quelle che non hanno la forza o i mezzi per dire come si sentono. Cercarle online, cercale al corso pre-parto, cercale in associazioni. La compagnia di donne come te è fondamentale in questa fase. Io sono sopravvissuta alla mia prima figlia solo perché avevo un'altra donna con cui passavo molto tempo. La maternità è assoluta solitudine, la società ti lascia sola, spesso anche il tuo compagno, la tua famiglia, le tue amiche, e con questo devi fare i conti. Ma là fuori ci sono tante altre come te. Non avere paura di cercarle e non aver paura di chiedere aiuto. È fondamentale. Non siamo programmate per riuscire in tutto, non abbiamo l'istinto materno innato, nessuno ci ha preparate a diventare madri e a scorporarci da ciò che eravamo. Ti consiglio di leggere, se trovi il tempo, La donna gelata di Annie Ernaux. Capirai che quello che stai vivendo è diffuso ovunque e in ogni tempo moderno. Ti abbraccio e, se hai bisogno, sono qui.
Quando si scrive di maternità e dei suoi disagi, si entra in un groviglio che sembra impossibile da sciogliere e da raccontare, tanto è intricato anche nella nostra testa e nel nostro cuore. Sono felice ogni volta che trovo un’altra donna che non ha paura di dire la verità su questo tema quasi tabù, anche quando è scomoda. Grazie per questo primo pezzo. 🤍
Grazie a te di essere qui ❤️
Parole chiare che esprimono il groviglio di luce e buio che ho nel cuore da quando sono diventata madre 13 anni fa. Grazie
È strano perché anch'io ho perso mio padre - improvvisamente - 8 mesi fa, e da quando ho cominciato a razionalizzare che se ne sarebbe andato ha iniziato a fare capolino in me più di frequente rispetto a prima l'idea di avere un bambino. È la prima volta che vedo questo pensiero condiviso.
Ho quasi 30 anni, ho sempre ignorato le pressioni ma ultimamente cominciano a farsi più forti. Leggo sempre più spesso concetti legati a questo che hai condiviso "la maternità ha generato un’altra me che io non avevo previsto. Nessuno ti dice che c’è quel rischio, quando diventi madre: scomporti completamente e poi rinascere in qualcosa che non eri e che non conosci" e mi spaventano moltissimo.
Tu sei riuscita ad amare la persona che sei diventata una volta diventata madre?
Ciao Teresa, innanzitutto ti abbraccio forte per la perdita che hai affrontato. Non passerà, ma la vita continuerà a scorrere e ci farai l'abitudine. Sembra impossibile, mio padre è morto da diciassette anni.
Sul fatto di amare la persona che sono diventata, è davvero difficile risponderti qui. Non voglio dirti che una figlia o un figlio ti rendono una persona migliore. Io credo che sarei evoluta comunque, con l'età, ma di certo con loro sono stata capace di dare il meglio di me stessa, in nessuna relazione, né coi miei genitori, né con mio marito, né con le mie più care amiche so di essermi impegnata come essere umano quanto con loro. Certo, loro avranno qualcosa da rimproverarmi? Sicuramente, succede sempre. È questo senso di devastazione perpetuo, dovuto al sentirmi sempre in bilico (avrò fatto abbastanza?), che è difficile da sopportare. Non le notti insonni, non le fatiche, che sono state davvero tante, ma questa incertezza eterna, la responsabilità della vita di un altro essere umano nelle tue mani. L'idea che una tua scelta possa decidere tutto.
E poi, poi c'è il resto. La me che volevo essere a prescindere dalla maternità - i sogni, la carriera, l'indipendenza - e la realtà. Con questo non ho ancora fatto i conti, mi rimprovera mio marito, mi rimprovera la mia psicologa, mi rimproverano le mie amiche. Devo essere felice di ciò che ho. Ma io sento di aver tradito la me ragazza. Forse avrei voluto che qualcuno mi preparasse prima. Abbiamo figli da sempre: la vera rivoluzione è scegliere come.
Grazie mille per la risposta sincera Anna, ne faccio tesoro come del tuo articolo 💘
Posso dire che se mi avessero detto veramente cosa significava diventare madre non ci avrei nemmeno provato? Il bimbo ha quasi 8 mesi e ho la testa piena di cose e non riesco mai a fare una pausa. Non so dove sono finita e non so come trovarmi di nuovo. Però se ne parlo con qualcuno mi dicono che esagero oppure non rispondono.
È davvero triste che ti dicano che esageri: è tutto comune, già vissuto, e trovo incredibile che se ne faccia ancora un mistero. Non ti voglio dire che passerà, perché potrebbe non essere ciò che vuoi sentire. Però è vero, che passerà. Evolverà, il tuo bambino o la tua bambina crescerà e tu con lui/lei. Ma è necessario che respiri, che trovi un tuo modo di stare in questo momento, che finirà per lasciare il posto ad altri. Per alcuni versi più semplici, per altri più complessi e affascinanti. L'unico consiglio che posso darti è di cercare qualcuno che sia nella tua situazione. Tutte le neo-mamme lo sono, a volte si tratta soltanto di aprire un piccolo varco in quelle che non hanno la forza o i mezzi per dire come si sentono. Cercarle online, cercale al corso pre-parto, cercale in associazioni. La compagnia di donne come te è fondamentale in questa fase. Io sono sopravvissuta alla mia prima figlia solo perché avevo un'altra donna con cui passavo molto tempo. La maternità è assoluta solitudine, la società ti lascia sola, spesso anche il tuo compagno, la tua famiglia, le tue amiche, e con questo devi fare i conti. Ma là fuori ci sono tante altre come te. Non avere paura di cercarle e non aver paura di chiedere aiuto. È fondamentale. Non siamo programmate per riuscire in tutto, non abbiamo l'istinto materno innato, nessuno ci ha preparate a diventare madri e a scorporarci da ciò che eravamo. Ti consiglio di leggere, se trovi il tempo, La donna gelata di Annie Ernaux. Capirai che quello che stai vivendo è diffuso ovunque e in ogni tempo moderno. Ti abbraccio e, se hai bisogno, sono qui.
Un giorno di decenni fa, la mia psi mi chiese: «Lei è sicura di volere dei figli?»
Non ci avevo mai pensato, cresciuta anche io nella convinzione (sciocca e patriarcale) che questo fosse il compito principale di una donna.
Non solo non ci avevo pensato, ma avevo remore e sensi di colpa nel dire "no, non sono sicura di volerne... Forse non li voglio proprio"
Mia amata ❤️ Il lavoro che fai per regalare un'infanzia felice vale più di tutto.
Sei il mio specchio a grandezza reale, non deformante r non giudicante. E io ti sono sempre infinitamente grata
❤️❤️
non sono madre, ma figlia ormai adulta sì; però ho davvero sentito nel cuore certi tuoi passaggi. che bello leggerti Anna!
Grazie ❤️
Tutto vero!!!